Il Santuario di S. Maria della Vittoria o Madonna a Lungo si trova nel contesto territoriale rurale di contrada Valentino tra Termoli e San Giacomo degli Schiavoni. La Chiesa è difficilmente inquadrabile in uno stile architettonico e rappresenta la devozione del popolo termolese che, il martedì dopo la Pasqua, rende omaggio alla Madonna. I prati e la verde valle che circondano il Santuario offrono un quadro indescrivibile di naturale e insolita bellezza.
Inizialmente chiamata S. Maria in Valentino, dal nome della contrada in cui è stata edificata nel 1545, oggi è più nota tra i termolesi con il nome di a’ Madonn’a llunghe. In origine, accanto alla Chiesa vi era un piccolo convento di frati cappuccini. Il Santuario ha una storia molto importante da raccontare: il 2 agosto 1566 sbarcarono a Termoli alcune orde di turchi che, al comando del terribile ammiraglio del sultano Solimano, Piyale Pascià, distrussero gran parte della città. I turchi tentarono di proseguire verso S. Giacomo e Guglionesi ma, proprio nei terreni della Chiesa della Madonna in Valentino, furono fermati da un gruppo di termolesi e sangiacomesi che decisero di far fuggire i barbari ladri. La vittoria non impedì la distruzione del piccolo convento francescano e di una parte della Chiesa, ma da allora per ringraziare la Madonna per il trionfo ottenuto, alla denominazione del Santuario fu aggiunto anche il nome: Madonna della Vittoria. L’interno della Chiesa è tipico della semplicità francescana. Sull’altare vi è un dipinto anonimo che rappresenta la Madonna con Bambino avente ai due lati S. Sebastiano e S. Giovannino. Sulla destra della porta d’ingresso c’è l’acquasantiera originale risparmiata dall’ira dei pirati saraceni.
Ormai da secoli, presso il Santuario, termolesi e sangiacomesi festeggiano la Pasquetta atipica del martedì dopo Pasqua. In questa giornata, sulla stradina d’accesso alla chiesetta, si posizionano decine di bancarelle di prodotti tipici locali: è possibile degustare dalla scapece di pesce, alla porchetta, dai torcinelli al caciocavallo. Una volta tutti arrivavano a piedi su questo colle, come una sorta di pellegrinaggio e, dopo aver ascoltato la messa e pregato la Madonna, si riunivano sotto le numerose querce presenti in zona per ricchi picnic.
Oggi la maggior parte della popolazione arriva al Santuario in auto, parcheggia accanto la vicina Fornace e prosegue a piedi per pochi metri. Le bancarelle di sapori e la voglia di stare insieme all’aria aperta fanno ancora parte di una forte tradizione legata a questa giornata.