San Sebastiano e Sant’Antonio

Tradizioni e manifestazioni · Termoli

Ai venti di gennaio ricorre il Santo Sebastiano. Inizia così il canto della tradizione popolare termolese che la sera del 19 gennaio di ogni anno riecheggia nelle strade della città, per opera di gruppi di adulti e ragazzini. Il canto racconta il martirio di San Sebastiano ordinato dall’Imperatore Dioclezano e, come da consuetudine di queste tradizioni, termina con una richiesta di cibo: e a gatte c’a còda ricce damme ne ccòne de savecicce; a gatte c’a còda nère pijje u vecäle e damme a bève (la gatta dalla coda riccia dammi un po’ di salsiccia, la gatta dalla coda nera prendi il boccale e dammi da bere).

San Sebastiano è uno dei tre santi protettori della città di Termoli. Gli altri sono San Timoteo e soprattutto San Basso che per la città e per i fedeli cristiani è la festa più sentita.

Una tradizione simile a quella di San Sebastiano avviene la sera del 16 gennaio, il giorno prima di Sant’Antonio, durante la quale si canta allo stesso modo una diversa storia. I gruppi, vestiti con abiti da frate e con strumenti musicali alla mano, intonato le varie strofe del canto tipico, sfilando per la città. La tradizione del canto del Sant’Antonio Abate affonda le sue radici nell’antica e folkloristica civiltà contadina, in cui il Santo ha sempre rappresentato il simbolo del bene che prevale sul male nell’eterna lotta contro il diavolo tentatore.

Fino a circa cinquant’anni fa, il bottino di cibo, della serata del 19 gennaio così come per quella del 16, derivava da una vera e propria questua e si consumava cotto in casa di uno dei ragazzi del gruppo. Tutto il cibo che avanzava era diviso in parti più o meno uguali e ciascuno lo riportava a casa propria. Si trattava in gran parte di alimenti: dalla richiestissima salsiccia, che sulla costa scarseggiava, alla frutta fresca e secca (mele, arance, fichi secchi, noci, ecc.). Nessuno dava soldi. La povertà era diffusissima e i cosiddetti signori preferivano mostrarsi generosi organizzando per l’occasione un ricco banchetto da far consumare subito ai suonatori itineranti che, al termine della loro esibizione, creavano magnifici momenti di aggregazione e scambio culturale e generazionale.

Al di là di questo aspetto, va sottolineata la grande positività del rinnovarsi di una tradizione popolare, in cui a dominare è il bisogno di rastrellare beni commestibili per tirare avanti in uno dei più tristi periodi dell’anno dal punto di vista climatico.


Indirizzo

Termoli - Corso Nazionale

Il sito risulta visitabile e accessibile
Orari di apertura

Il 16 gennaio e il 19 gennaio per le strade della città.

Link utili

Video Youtube San Sebastiano