Villaggio protostorico

Archeologia · Campomarino

Il Villaggio protostorico sorge a poca distanza dal mare, in Località Arcora, Campomarino. Nello specifico, il villaggio è situato su un terrazzo delimitato da un alto costone che fungeva da difesa naturale e, sul lato opposto, da una struttura muraria, al cui interno si notano grosse buche che ospitavano i pali per l’ossatura di una palizzata. Si tratta di una delle primissime testimonianze di villaggi protostorici della fascia costiera molisana. La datazione dell’insediamento non è esatta, ma si può dire con certezza che le varie fasi abitative partono dall’età del Bronzo Finale, inizio dell’età del Ferro, circa IX secolo a. C., e arrivano almeno al VII secolo a. C.

Sull’ampio terrazzo sono stati individuati due aree a destinazione abitativa.
La prima si sviluppa a nord-ovest, lungo il costone: si tratta di una serie di strutture notevolmente interrate sul lato posteriore, precedute da un piano probabilmente porticato e pavimentato con un battuto di ghiaia. Alle spalle di una delle capanne e perfettamente allineata con essa, è stata rinvenuta la sepoltura di un bambino piccolissimo, deposto in posizione rannicchiata.
L’area più ampiamente esplorata e più articolata per estensione e densità di strutture abitative è situata nel settore sud-est del terrazzo. La superficialità delle stratigrafie e le recenti manomissioni rendono problematica la lettura delle singole unità abitative e l’articolazione planimetrica delle stesse. Di certo si tratta di capanne a pianta rettangolare con uno dei lati corti conformato ad abside.
Spesso, all’interno delle capanne si trovano vasi per conservare, infissi nel pavimento e sono visibili anche alcune zone destinate alla cottura, ovvero fornelli ottenuti con muretti di argilla. L’alzato, a giudicare dai frammenti di rivestimento recuperati negli strati e dalla conformazione delle buche, era realizzato con pareti di pali, paletti, canne e rami rivestiti e protetti da intonaco: un impasto di argilla e paglia. Tra le capanne situate lungo il costone e quelle dell’entroterra c’è uno spazio lasciato libero, probabilmente destinato ad attività comuni.

I numerosissimi reperti e i resti faunistici e botanici permettono di avere un’idea sulle attività e sull’organizzazione della vita in questo insediamento. Alcune strutture potrebbero aver avuto funzioni specializzate. Le fusarole e i pesi da telaio, per esempio, sono stati rinvenuti con particolare concentrazione in una delle strutture, così come i fornelli stabili che, concentrati in altre aree, sono sempre multipli. Mentre, in altre strutture sono concentrati i vasi per conservare. Tra i resti botanici prevalgono di gran lunga i legumi seguiti dai cereali. Tracce chiare di frantumazione di cereali sono stati rinvenuti in uno dei vasi, in un altro sono chiare le tracce relative al consumo d’uva, se non addirittura relative alla lavorazione per la produzione di vino. I resti dei pasti consumati, soprattutto le parti ossee degli animali, venivano depositati immediatamente al di fuori delle capanne e, unitamente a frammenti ceramici appositamente sminuzzati e a piccole pietre e ciottoli, finivano col formare uno strato pavimentale particolarmente funzionale. Tra questi resti ossei si identificano soprattutto animali di allevamento come suini e caprini.


Indirizzo

Campomarino - Località Arcora

Il sito risulta visitabile e accessibile
Telefono

0874.427313

Mail

sar-mol@beniculturali.it

Orari di apertura

Insediamento all’aperto.

Link utili

Sito Beniculturali.it