Recenti ricognizioni lungo la costa molisana hanno permesso di rinvenire una nuova area archeologica posta nei pressi della Foce del fiume Biferno: un’ampia superficie cosparsa di materiale archeologico, lunga oltre 200 metri a ridosso della ferrovia adriatica in contrada Marinelle Vecchie.
Il rilevato artificiale su cui corrono i binari della linea ferrata, alto ben otto metri dal piano di campagna, e il riempimento avutosi a monte in seguito alla costruzione della superstrada, costituiscono un insuperabile ostacolo per stabilire l’estensione del porto, anche se appare evidente che continui sotto il terrapieno artificiale della ferrovia. Il Porto tardo romano si trova a breve distanza dalla rinascimentale Torre Costiera di Campomarino, oggi scomparsa, probabilmente il luogo dell’antica Foce del Biferno. Lo scavo risale al periodo che va dal III secolo a. C. al VII secolo d. C.
Nella zona, durante l’estate del 2007, è stato eseguito un primo saggio archeologico dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise e sotto l’indagine dell’Università degli Studi del Molise. Lo scavo è stato portato avanti nel 2008, permettendo il ritrovamento di una necropoli intaccata solo parzialmente dai lavori agricoli. Le prospezioni eseguite nel 2007 e ripetute nel 2008 hanno individuato un’ampia area con resti strutturali disposti lungo la riva del fiume, tale da far pensare a tracce di un’antica intelaiatura portuale. I successivi saggi effettuati nel 2008 hanno evidenziato una necropoli e resti relativi a un’area insediativa. Principalmente sono stati portati alla luce materiali di epoca romana provenienti da un sito vicino e tombe e monete di epoca bizantina. L’area di scavo oggi è stata ricoperta.
Mentre le fonti classiche relative a questa parte della costa Frentana non offrono dati particolarmente consistenti, dalla documentazione altomedievale appare evidente la presenza di un Porto alla foce del Biferno, ben collegato con la vicina Larino. La presenza del Porto alla foce del Biferno non esclude la presenza di un porto a ridosso del promontorio su cui sorge il centro storico di Termoli. Edrisi, il grande geografo arabo vissuto ai tempi dei Normanni, afferma che sono centri portuali sia Termoli che Campomarino e la citazione di Campomarino nasconde molto probabilmente il porto della foce del Biferno. Questa distinzione è ben chiara in un documento della seconda metà del XIII secolo della Cancelleria Angioina, in cui si afferma: Pro notario Ansaldo de Termulis. Item eodem die et in simili forma scriptum est notario Ansaldo de Termulis, de exercendo eodem officio in Termulis et in portubus Biferni, Saxionis [Saccione], Fortorii et Trini, sub expensis IIII unciarum.