Nuova Cliternia fa parte del Comune di Campomarino, da cui dista 7 km e sorge a 83 metri sul livello del mare. Il centro abitato conta 450 abitanti, ma, insieme alle altre contrade del circondario ovvero Madonna Grande, Ramitelli, La Torre, Zezza, il numero degli abitanti sale a circa 1200. Nuova Cliternia si colloca esattamente tra i Fiumi Biferno a nord e Fortore a sud, poco più a nord del Torrente Saccione.
L’estensione territoriale risulta essere la caratteristica più rilevante di Nuova Cliternia, la quale ha subito,nel corso dei secoli, notevoli mutazioni visibili ancora oggi. Nuova Cliternia vede la sua nascita indipendentemente dalle vicende storiche passate, anche se molti storici tendono a legarla alla rinascita della vecchia Cliternia. L’abitato si è formato negli anni venti del XX secolo, 1928-29, in seguito alla costruzione di abitazioni erette dal regime fascista. Successivamente, si è sviluppata senza alcuna regolamentazione urbanistico-architettonica, soprattutto lungo le preesistenti vie di comunicazione.
Nuova Cliternia è la testimonianza materiale di un processo di mediazione politica e religiosa tra identità nazionale e locale, la quale si concretizzò nella realizzazione di un vero e proprio monumento all’Italia rurale. Unico villaggio di fondazione fascista effettivamente realizzato in Molise, sorge su un tratto dell’antico Tratturo L’Aquila-Foggia e intorno al Santuario di Madonna Grande, da secoli meta di numerosi pellegrinaggi provenienti dalle zone limitrofe.
Una curiosità riguarda la stazione ferroviaria: sulla linea ferroviaria Bologna-Lecce, all’altezza del km 450 circa da Bologna Centrale è infatti presente la stazione di Nuova Cliternia. La stessa è oramai in stato di abbandono ed è raggiungibile solo dal’abitato di Campomarino Lido. Tuttavia, è ancora visibile, anche se con difficoltà, l’iscrizione storica di Nuova Cliternia stampata sullo stabile dell’ormai antica stazione.